Programma di Business acceleration: Aerospace Tech Challenge

Aerospace Tech Challenge è un percorso di Open Innovation per supportare la creazione di imprese innovative.

Il programma ha avuto l’obiettivo di stimolare il tessuto regionale a presentare idee di business in ambito aerospaziale. Le start up e le idee selezionate hanno svolto da settembre ad ottobre 2016 una attività di acceleration, al fine di arricchire le proprie competenze progettuali ed organizzative, secondo i principi del Design Thinking e del Business planning, e di maturare la propria idea progettuale anche attraverso il confronto reciproco e con gli stakeholder.

Le idee selezionate sono nove e di seguito descritte.

Progetto: AUGMENTIO, Remote Support by Expert anywhere

“Augmentio” is the solution that provide a remote support by experts any where “Augmentio.net” is an application that uses any tablet or smartglasses to giveinstructions and additional content for the operator through remote support by expertsevery where. Augmentio technology can turn any deviceinto a content augmentation platform to help the operators in the detection of parts and in the sequence to follow to mount / unmountsystems and subsystems possible to getsupport in any industrial sector.

Augmented reality (AR), can be a good way to support the operators that willsee the instructions directly super imposed on the work area. in this way, any organization can eliminate the problems caused by unskilled operators and increased productivity through better understanding of processes, spendless time on eachstep, and make few ererrors.
The following list of top competitors in the augmented reality field: http://www.ngrain.com/ – http://www.joinpad.net/ – http://marko.tips/?lang=en – http://www.augment.com/ Ouraugmented reality solution is different because oriented to remote support. The worker that operates on site, will have access to media informations (text, pdf, image, egg) and historical information content and / or get remote support by experience dengineers located far away from the place of intervention, whose dialogueispossible with streaming audio and video from the camera and the microphone of the device in use to the operator on site.

The application can be customizedaccording to specific requirements and custode needs.
The technology on which we want to develop the application using the Vuforiaplatform, a developing software for augmented reality thats upport mobile devices (Android and iOS).

Riferimento: Armando Carcaterra. Ingegnere con competenze in ambito industriale ed esperienza lavorativa nel settore automotive, ferroviario e aerospaziale

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Progetto: BaCH – Bacterial Control for human Health

I batteri sono onnipresenti e possono essere trovati quasi ovunque sulla Terra, molti vivono in stretta associazione con gli esseri umani e sono quindi facilmente trasferibili. Essi sono responsabili di diverse malattie, possono sopravvivere a lungo e costituiscono un rischio di trasmissione, attraverso il contatto con la pelle e per via aerea. Difatti, studi recenti svolti sulle cabine passeggeri di alcune tratte aeree, evidenziano la presenza massiccia di germi che sopravvivono a bordo tra i sedili, le tasche, i tavolini ed i gabinetti degli aerei per ben una settimana.
Pertanto, attualmente è di largo interesse in ambito aerospaziale la necessità di monitorare la presenza di agenti microbici, dato l’aumento di viaggi nello spazio terrestre ed extraterrestre, sia per la sicurezza dell’equipaggio che dei passeggeri.
L’ obiettivo futuro è di individuare metodi di decontaminazione efficaci delle cabine, così come testare superfici e materiali che abbiano proprietà antimicrobiche naturali per ridurre la persistenza dei batteri nelle aree adibite al trasporto dei passeggeri.
L’idea di impresa proposta prevede la realizzazione di supporti polimerici piroelettrizzati grazie ad una tecnologia già consolidata nei laboratori, semplice, veloce e low cost. Tali supporti presentano una versatilità di produzione con la possibilità di realizzare geometrie custom, con lo scopo finale di controllare la proliferazione batterica e prevenirne la formazione ove necessario.

Riferimento: Valentina Marchesano. Laureata in Scienza Biologiche con Dottorato in Biotecnologie Mediche presso l’Università Degli Studi Di Napoli Federico II . Durante il dottorato ha lavorato nell’ambito del Nanotruck European project: Multifunctional gold Nanoparticles for gene therapy, presso l’Istituto di Cibernetica “E. Caianiello” del CNR di Pozzuoli. Nel 2012 ha trascorso un periodo presso l’Università di Innsbruck per studiare i Meccanismi di internalizzazione di Nanoparticelle di Oro in Hydra vulgaris, usando la tecnologia High pressure cryo-TEM. Nel 2013 è stata presso la Philipps University in Marburg per analizzare il rilascio controllato di farmaci mediato da calore, attraverso l’utilizzo di nanocapsule funzionalizzate. Dal febbraio 2014 lavora all’istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti, del CNR di Pozzuoli.

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Progetto: Bios3, Bio Sensor for Safety and Security

L’idea è quella di un’impresa in grado di produrre il super-sensore piro-elettrodinamico portatile su larga scala che avrà un impatto notevole nel settore della sicurezza ambientale (es. in aree aeroportuali) grazie alla possibilità di rilevare tracce di agenti contaminanti (es. antrace; tossine; etc.) in situ, riducendo così i tempi di intervento e quindi le conseguenze di eventi quali quelli relativi ad attacchi terroristici in aeroporto.
L’idea proposta fornisce una serie di vantaggi comparata con altri metodi innovativi oggi in uso per l’analisi di molecole:
– alta sensibilità di rilevazione;
– meccanismo di dispensing attivo;
– rapidità;
– adattabilità a protocolli standard di analisi;
– volumi ridotti di reazione;
– versatilità e riutilizzabilità del sistema;
– limitata complessità di preparazione del campione da testare;
– nessuna manipolazione e funzionalizzazione del campione
– ridotti volumi di partenza.
La versatilità del biosensore consentirebbe un’analisi veloce, accurata ed ultrasensibile sfruttando minime quantità di campione prelevato, senza la necessità di avere a disposizione un operatore esperto che si occupi della lettura dei risultati. Inoltre la maneggevolezza del prodotto finito, consentirebbe di effettuare analisi in situ eliminando dispendiosi ed inficianti prelievi e trasporti di materiali verso laboratori dedicati. La validazione del sistema per il riconoscimento di tracce di contaminanti di interesse per la sicurezza ambientale fa di esso un prodotto da proporre sul mercato a soggetti interessati come compagnie che operano nel monitoraggio ambientale e territoriale.

Riferimento: Oriella Gennari. Il team ha una formazione generale nei settori delle scienze fisiche, chimiche e farmaceutiche. I componenti del team sono impegnati da diversi anni nello studio di processi microfluidici e nella manipolazione di materiale biologico (quali cellule e batteri), basato sull’effetto piro-elettroidrodinamico indotto da cristalli piroelettrici di tantalato e niobato di litio. Le competenze del team sono volte allo sviluppo di un metodo microfluidico alternativo per l’analisi quantitativa di materiale organico in campioni liquidi. In particolare, negli ultimi anni ha acquisito un’esperienza consolidata nel controllo di fluidi sotto l’azione di forze elettrodinamiche gestite tramite effetto piroelettrico. Infatti, il team ha sviluppato tecniche innovative che trovano applicazioni in diversi settori che includono i biosensori, la crescita tissutale controllata, inkjet printing.

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Progetto: IRIS, InfraRed Innovative Sensors  

IRIS è un rilevatore di immagini real-time di oggetti e persone nascosti da fumo e fiamme indipendente dalla natura dei materiali in fiamme.
L’idea nasce per la produzione di sistemi di rilevazione in grado di offrire in real-time immagini nitide di oggetti e persone nascosti da fumo e fiamme, indipendentemente dalla natura chimica dei materiali bruciati. Questi strumenti sono in grado di fornire un supporto visivo inestimabile alle squadre di primo soccorso in caso di incendio, rendendo il loro intervento più efficace, mirato e sicuro. Per aumentare la flessibilità e l’efficienza del sistema di sicurezza offerto, saranno sviluppate in parallelo due linee di produzione complementari.
La prima consiste di un sistema di installazioni fisse che sfruttano la tecnica dell’olografia digitale nell’infrarosso per il monitoraggio di aree di interesse ed ad alto rischio. Questa tecnica presenta l’ulteriore vantaggio di permettere di migliorare a posteriori la qualità dell’immagine applicando appositi algoritmi, fornendo un’analisi approfondita del luogo dell’incendio quando necessario.
La seconda linea di produzione utilizza una tecnologia alternativa per lo sviluppo di apparati mobili di imaging. Questi si compongono di un sistema di illuminazione attiva degli ambienti e da più detector montati su droni, in grado di fornire supporto rivelando le immagini trasmesse da più punti di vista o da zone altrimenti inaccessibili.
Si tratta di sistemi attivi, che illuminano i target con radiazione infrarossa a bassa potenza (sorgente laser) e ricevono il segnale diffuso dagli oggetti illuminati. Il primo sistema è stato progettato per l’utilizzo sotto forma di installazioni fisse. Utilizzando la tecnica nota come “Olografia Digitale”, è possibile ottenere immagini in cui il contributo della fiamma viene completamente scartato, rendendo chiaramente visibili le figure di persone e oggetti nascosti. L’innovazione è costituita dall’utilizzo della tecnica di Olografia Digitale nell’infrarosso, i cui vantaggi peculiari consentono di superare le limitazioni delle tecniche precedenti.

Riferimento: Vittorio Bianco. PhD in Ingegneria dei Materiali e delle Strutture. Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’università degli studi di Napoli “Federico II”. Dal 2012 lavora nel campo dell’ottica, dedicandosi allo sviluppo di sistemi innovativi per l’imaging olografico. Esperto in implementazione di sistemi di Imaging nel Visibile e Infrarosso. Ampia conoscenza delle tecniche di gestione ed elaborazione del segnale. Esperto in programmazione MATLAB e C++; Arduino scripting per “rapid prototyping” di dispositivi di acquisizione. Detentore di Brevetto USA: Reconstruction of an image of an object at least partially hidden by a flame.

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Progetto:  EFIS, ElectroFluidics In Space

L’elettroidrodinamica è un fenomeno fisico che permette la manipolazione di fluidi e la fabbricazione di strutture tridimensionali in maniera semplice e controllata. Si differenzia dalla maggior parte dei sistemi attualmente in uso nell’industria per la sua forte riproducibilità a basso costo. Tecnologie analoghe adoperate per la creazione di micro e nanostrutture prevedono l’impiego di costosi e complicati sistemi di fotolitografia, litografia a due fotoni, micromachining, etc., per ElectroFluidics In Space l’ingegnerizzazione di cristalli piro e piezoelettrici permette di controllare precisamente ed efficacemente i campi elettrici responsabili della manipolazione e della movimentazione dei fluidi. Inoltre nel caso di polimeri termoplastici queste strutture liquide possono essere congelate tramite processi di reticolazione in situ. L’obiettivo è una applicazione ampia di queste tecniche per produrre numerosi dispositivi: sistemi microfluidici, micro scambiatori termici, sensori, dispositivi dediti al recupero di energia, micro e macro propulsori elettroidrodinamici, superfici microstrutturate per la riduzione dell’attrito in fluidi in movimento.

La maggior parte delle tecnologie per sviluppare sistemi microfluidici, scambiatori termici, dispositivi di recupero di energia e superfici microstrutturate sono facilmente reperibili e le competenze per svilupparle sono già ampiamente acquisite da parte del team del progetto. Diversamente le tecnologie per la produzione di micro e macro propulsori elettroidrodinamici sono ancora allo stato embrionale di ricerca sperimentale rappresentando un settore estremamente innovativo e che richiederà un periodo iniziale più esteso di ricerca e sviluppo prima di riuscire a produrre il primo prototipo funzionante.

Riferimento: Giuseppe Nasti. l team è composto da diverse competenze che vanno dalla conoscenza approfondita dei materiali e della loro sintesi, processo e caratterizzazione, fino alle competenze più attinenti al campo aerospaziale come la fluidodinamica e i sistemi spaziali. Fanno parte del gruppo infatti un ingegnere aerospaziale, un ingegnere dei materiali e un dottore in ingegneria dei materiali. Tutti i membri del gruppo posseggono esperienza nell’ambito della ricerca e della ricerca applicata, dimostrata dai vari progetti a cui hanno partecipato sia con finanziamenti nazionali che europei. 

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Progetto: DREAM FLY WITH VRE

Il laboratorio IDEAinVR del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli studi di Napoli Federico II ha ideato una piattaforma dotata di un doppio sistema di proiezione stereoscopica attiva e di sistemi avanzati di interazione, basati sul tracciamento dei movimenti del corpo (cd. Motion capture, MOCAP). Sono presenti inoltre due workstation, un controller senza fili (WiiMote della Nintendo), quattro telecamere per il tracciamento ottico ad infrarossi e un dispositivo di tracciamento della mano (finger tracking). Tali dispositivi consentono all’utente di interagire in maniera naturale con l’ambiente virtuale tridimensionale.
Lo scenario introduce in maniera verosimilmente graduale il soggetto: dall’ingresso in aeroporto, al check in, al check bagaglio, al gate, salita sull’autobus, scaletta aereo, posizione nella cabina con gli altri passeggeri, briefing,chiusura porte, decollo , periodo di volo, annuncio discesa, atterraggio.
Il modulo di trattamento è stato sperimentato sia per quanto riguarda la verosimiglianza dello scenario (senso di presenza, definito come l’esperienza soggettiva di essere in un posto o in un ambiente anche quando uno si trova fisicamente altrove) su 20 soggetti che hanno percepito un alto livello di presenza nell’ambiente virtuale proiettato.
In Italia esistono soltanto due centri di trattamento della fobia del volo , gestiti da compagnie aeree:
1. Alitalia, Roma: programma “Voglia di Volare”.
2. Lufthansa – Air Dolomiti,Milano “Corso paura-di-volare.it”
Entrambi queste iniziative non usano tecniche di Realtà virtuale, tuttavia adoperano tecniche cognitivo-comportamentali ed hanno una lunga lista d’attesa in considerazione del notevole numero di richieste!
In tutto il Sud non esiste alcuna iniziativa di questo tipo, per cui la richiesta di mercato dovrebbe essere molto ampia.
Oltre che al cliente privato che ne soffre direttamente, la richiesta potrebbe essere spinta dalle compagnie aeree , dagli aeroporti (che potrebbero proporre il pacchetto di trattamento ad una loro futura clientela), dalle imprese che hanno interesse a spingere dei loro dipendenti ad affrontare le loro limitazioni in vista di spostamenti lavorativi ecc.
Lo sviluppo del progetto è legato ad una maggiore qualità grafica dello strumento che necessita di investimenti ulteriori, che vanno ben oltre quelli offerti dagli open sources cui abbiamo attinto.
Piattaforma informatica con schermo proiezione stereoscopica attiva frontale e di sistemi avanzati di interazione, basati sul tracciamento dei movimenti del corpo (cd. Motion capture, MOCAP). due workstation, un controller senza fili WiiMote della Nintendo, quattro telecamere per il tracciamento ottico ad infrarossi e un dispositivo di tracciamento della mano (finger tracking)e software per il perfezionamento e manutenzione della grafica.
“Il trattamento della fobia del volo con la Realtà Virtuale effettuato dal nostro team può essere offerto a singoli soggetti ma si propone soprattutto come terapia di gruppo ( max.8-10 soggetti), la durata di ogni sessione è di circa 90 minuti, per cui in una giornata potremmo trattare fino a 4 gruppi.

Riferimento: Antonio D’Ambrosio. Il team si compone di due Coordinatori :Prof. Antonio D’Ambrosio dirigente medico c/o Istituto di Psichaitia dove insegna Tecniche cognitivo comportamentali e terapia occupazionali S.U.N. Napoli ( coordinatore area clinica e psicoterapica) e del Prof. G. Di Gironimo, Professore di disegno e metodi dell’ingegneria industriale (ING-IND/15) Facoltà di Ingegneria Univ. Federico II Napoli (coordinatore Area tecnica e progettuale). Claudia Tonelli e Valter Mongillo con mansione di Terapisti della riabilitazione Psichiatrica e Andrea Tarallo (Ingegnere Meccanico) e Coccorese Domenico (Fisico) con mansione di progettazione e manutenzione software di realtà virtuale. 

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Progetto: a-maintenance

È un progetto che prevede l’utilizzo della realtà aumentata per interventi sul campo. Nello specifico utilizzando gli ultimissimi visori AR e per mezzo di un software un operatore (A) che si trova sul luogo di intervento, visualizza tutte le istruzioni da seguire sul proprio campo visivo, in tempo reale. Queste istruzioni vengono create da un altro operatore (B) situato in un centro di controllo, che vede, sempre in tempo reale, la “videata” inquadrata da A ed interagisce con la stessa inserendogli informazioni, istruzioni etc. L’operatore B può inoltre essere collegato ad altri operatori, i quali se presenti sullo stesso luogo di interesse vedono e condividono insieme tutte le informazioni inserite da B.

La tecnologia di a-maintenance si differenzia fondamentalmente dalle tecnologie in uso per delle feature determinanti, tra cui:
1) La possibilità di creazione ed interazione a mano libera con le informazioni visualizzate, in ambo i versi (dal centro di controllo all’operatore e viceversa)
2) La possibilità di far si che le sessioni di manutenzione o costruzione etc.. siano collaborative ed aperte a più utenti contemporaneamente, anche sullo stesso contenuto.
3) La qualità grafica di visualizzazione e la precisione nelle gestire di utilizzo
4)L’ampiezza di visione per il contenuto visualizzato
5)La non necessità di formare gli operatori all’utilizzo del software, grazie ad un approccio di “Zero Learning Path Curve”

Riferimento: Walter Miele. Tecnico specializzato accreditato dalla CCIA di Napoli, Responsabile per la progettazione, l’installazione e la manutenzione impiantistica per più di 100 cantieri tra enti pubblici e privati. Competenze nell’ambito di finanziamenti pubblici

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ProgettoBEAIR, Boosting Enhanced air travel Accessibility for people with Reduced mobility

Lo scopo del progetto è quello di sviluppare una soluzione efficace al fine di consentire un trasporto passeggeri per disabili con il minimo sforzo, in termini di personale di cabina e assistente necessario per sostenere la enplaning, lo sbarco e il trasporto aereo; un trasporto che sia confortevole per il passeggero disabile e con bassi costi di esercizio per la compagnia aerea e per l’operatore aeroportuale, essendo quest’ultimo coinvolto durante il funzionamento a terra dei passeggeri disabili.
BEAIR si compone di sistemi di miglioramento, dispositivi e metodi per la protezione, il salvataggio e il trasporto di passeggeri a mobilità ridotta. L’apparecchiatura presenta molti punti in comune con un sedile standard A / C. Sebbene la maggior parte dei prodotti può differire da un punto di vista delle caratteristiche di progettazione, questi essendo progettato specificatamente per disabili ha particolari caratteristiche antropometriche, allo scopo di massimizzare il confort durante l’utilizzo, e per facilitare la manovra delle apparecchiature all’interno della cabina. Infatti, la carrozzina sarà progettata in modo da fornire un solido sostegno posturale per una vasta gamma di disabilità.

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ProgettoPAJEBO

Il progetto nasce dalla scopo di realizzare un prodotto innovativo da proporre nel settore delle attrezzature per aeromobili commerciali, nello specifico dalla necessità per società Airbus di attuare il loro aereo jet d’affari, la serie wide body, quindi certificato secondo le norme europee EASA CS25 e Stati Uniti FAA FAR25, con una scala passeggeri installata sul velivolo stesso, al fine di garantire il funzionamento sugli aeroporti di aviazione generale, senza essere dipendenti dalla  assistenza a terra. In effetti, la tipologia di aerei coinvolti è richiesta principalmente nei mercati America, Medio Oriente e Asia, ed è necessario per operare su aeroporti in cui il livello di assistenza a terra può essere ridotta o non funziona in determinati momenti. OMPM ha colto questa esigenza, allora il progetto è sviluppata indipendentemente da  con lo scopo di offrire un suo nuovo prodotto.

Riferimento: Gabriella Caputo is an industrial engineer and has a managerial and technical background experience. She will be the point of reference of the team and she will make the interface among engineering department, sales and marketing area and OMPM team that will be responsible for production and assembly of the equipment. She will work as a project manager , checking the progress of different processes and phases of activity. Also she will manage the relation with supply chain and will seek and manage the financial resources needed in the first phase of investment and in the later stages.

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Aerospace Tech Challenge” rientra  nel programma finanziato dal Fondo “Misure anticicliche e salvaguardia dell’occupazione – PAC III DGR 497/2013” – Programma Azioni di Marketing Territoriale, promosso da Sviluppo Campania, all’interno dell’Azione 4, una misura dedicata a “Campania In.Hub” ed avente come obiettivo il rafforzamento dell’Ecosistema Regionale per la creazione di impresa.

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